Giornate FAI di primavera 15-16 Maggio

Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti; e ancora, orti botanici, percorsi naturalistici da godersi anche in bicicletta, itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni. Anche quest’anno le 600 aperture in oltre 300 città proposte in occasione delle Giornate FAI di Primavera, sabato 15 e domenica 16 maggio, ben raccontano l’eccezionale varietà del patrimonio culturale e paesaggistico dell’Italia.

Per garantire un sereno svolgimento delle giornate di manifestazione, grazie a una donazione è possibile prenotare la visita sul sito fondoambiente.it. La prenotazione è obbligatoria entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. Possibilità di iscrizione al FAI anche in loco.
Oppure è possibile iscriversi al FAI prima dell’evento sul sito www.fondoambiente.it e garantirsi l’accesso anche alle aperture riservate agli iscritti.

 sabato 15 maggio  ore 10:30 / 17:00 – Martinelli Luce.
Visita guidata di circa 30 minuti. Prenotazione obbligatoria sul sito faiprenotazioni.fondoambiente.it.
Un percorso nella storia dell’azienda lucchese, del suo fondatore Elio Martinelli, scenografo, progettista geniale, moderno e innovatore, che ha progettato e fatto progettare, a designer e architetti riconosciuti internazionalmente, lampade di fama ed successo mondiale.

Via Perduta – Lucca

Sabato 14 e Domenica 15 Maggio : 14:30 – 18:00 TEATRINO DI VETRIANO – FRAZ. VETRIANO – PESCAGLIA, LUCCA
Note: Slot visita da 10 persone massimo, ogni 30 minuti.

Sull’appennino che sfiora Lucca, a Vetriano, c’è un piccolo gioiello da scoprire. La sua storia risale al 1889, quando l’ingegnere Virgilio Biagini affidò alla piccola comunità un fienile da adibire a teatro. Gli abitanti, per lo più contadini, accolsero con grande favore la donazione dando vita a una “Società Paesana”, che si autotassò con versamento una tantum di 2 lire e poi di 50 centesimi al mese per costruire il teatro più la manovalanza.

Grazie all’operosità degli abitanti, il teatrino venne costruito in un solo anno e nel 1890 il palcoscenico, incorniciato da decorazioni neoclassiche, poté ospitare le prime rappresentazioni. Si trattava, per lo più, di opere in prosa e commedie musicali, spesso scritte e recitate dagli stessi abitanti del paese che, per godersi gli spettacoli, dovevano portarsi la seggiola da casa. In seguito l’attività si intensificò e il teatrino divenne ben presto un punto di riferimento per tutta la zona.

Col passare degli anni, venuta meno la Società Paesana, il Teatrino cadde in abbandono e divenne inagibile, finché, nel 1997, gli eredi dell’Ingegner Biagini si rivolsero al FAI donandogli la propria quota di teatro perché se ne prendesse cura. Dopo un accurato restauro, il teatrino di Vetriano è tornato a vivere e a ospitare commedie brillanti, opere ed eventi per un pubblico che non può superare le 85 persone. Oggi è possibile ammirarlo come era alla fine dell’Ottocento, con un palcoscenico, profondo e largo cinque metri e mezzo, e un bel sipario dipinto. Ricavati sotto il teatro, potrete ammirare due camerini per il trucco, una sartoria e un piccolo deposito di costumi.

Sabato 14 Domenica 15 Maggio: 10:30 – 17:30  Borgo di Castiglione Garfagnana
Note: Gruppo di 15 persone, ogni 30 minuti.

Castiglione rientra nella regione della Garfagnana in provincia di Lucca, ed è uno dei sedici comuni che la costituiscono. Il paese è posto su un contrafforte appenninico in riva sinistra del fiume Serchio ad una quota di 545 m s.l.m., e si trova lungo la strada provinciale del Passo delle Radici. Il territorio si presenta ricco di castagni, conifere e faggi ed è percorso da numerosi sentieri molto interessanti da un punto di vista turistico-ambientale.

CASTIGLIONE DI GARFAGNANA un gioiello tra le Apuane e gli Appennini Castiglione si adagia su un colle, da cui domina tutta la vallata incastonata tra i morbidi appennini e le più imponenti Alpi Apuane. La sua storia prende avvio in epoca romana dall’antico ‘Castrum Leonis’. Il piccolo borgo fu tenuto in gran conto per la sua posizione di controllo sulla via che conduceva al passo di San Pellegrino. A quei tempi, quest’ultimo costituiva per gli eserciti, uno dei più facili passaggi dell’appennino. Proprio per la sua posizione strategica ebbe un passato molto tormentato e subì molti assedi. Il primo, da parte dei lucchesi, nel 1170 provocò molti danni. La resa impegnò Lucca alla ricostruzione ed alla elevazione a sede di Vicaria, ma a causa delle prepotenze e degli onerosi balzelli imposti Castiglione si fece promotore di una lega di comuni garfagnini contro la stessa repubblica. Nel 1227 fu di nuovo cinto d’assedio e subì nuove distruzioni sempre ad opera dei soldati lucchesi. La pace stipulata nel 1371, consegnò definitivamente la fortezza a Lucca che vi insediò un commissario permanente. Durante il XV secolo, Castiglione fu una delle comunità garfagnine che, contrariamente alla stragrande maggioranza di queste, non fece atto di sottomissione agli estensi, rimanendo fedele a Lucca. Proprio durante le guerre con gli estensi, la fortezza fu di nuovo cinta d’assedio, in modo particolarmente violento nel 1603 e 1613. Intorno alla Rocca si sviluppò il centro abitato di Castiglione che per motivi di miglior difesa fu ‘incastellato’, cioè cinto da possenti mura unite da torrioni a forma cilindrica. Le mura della fortificazione si sviluppano per ben 750 metri, sono dotate di camminamento di ronda e strette feritoie per il controllo dell’esterno, probabilmente erano in parte circondate anche da un fossato. Oggi si entra nel borgo attraverso tre porte, ma in passato vi era un’unica porta d’accesso munita di ponte levatoio al centro della cortina sud. Le altre due porte furono aperte nel XVIII sec. per rendere più agevole l’ingresso nel paese. Il complesso fortificato di Castiglione può essere considerato uno tra i più importanti e suggestivi esempi di ‘castello vivente’ della valle del Serchio.

 

FAI – Fondo Ambiente Italiano
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