Essere papà oggi: il 29 novembre un dialogo della paternità del nostro tempo, tra luci e ombre
Un incontro pubblico aperto non solo agli attuali papà, ma anche a chi vuole aumentare la consapevolezza sul vero senso della paternità. Si svolgerà sabato 29 novembre dalle 9 alle 13 nella Sala Tobino di Palazzo Ducale (Cortile Carrara 1) organizzato dal Consultorio della Piana di Lucca dell’Azienda USL Toscana nord ovest e dalla Fondazione per la Coesione Sociale Onlus, in collaborazione con la Provincia di Lucca e l’associazione Maschile Plurale.
Il titolo dell’evento è “Essere papà oggi: l’esperienza della paternità tra luci e ombre del nostro tempo” e l’obiettivo dell’iniziativa è quello di condividere letture e strumenti per sostenere un uomo a diventare padre e a sviluppare la sua funzione paterna, un tema culturale e di salute pubblica.
Il Consultorio si occupa da anni di sostenere la funzione paterna, perché la ricerca psicologica e pedagogica più recente evidenzia che una paternità presente, affettivamente coinvolta e consapevole rappresenta un fattore predittivo di prevenzione contro ogni forma di violenza domestica, di coppia o assistita. Gli interventi si collocano nel percorso di accompagnamento alla nascita e vengono organizzati dallo psicologo con il contributo di tutta l’equipe del Consultorio.
L’ostetrica, fin dalla consegna del libretto di gravidanza, informa sulla possibilità di avere uno spazio privilegiato il futuro papà. La letteratura scientifica lo dimostra: esperti quali Baldoni (2022) e Rollè (2020) spiegano come, con una partecipazione empatica e attiva da parte del padre alla vita dei figli, sviluppi una competenza relazionale che si oppone ai modelli di potere, controllo e negazione emotiva che spesso alimentano comportamenti violenti. Il padre impara così a riconoscere le proprie emozioni, a tollerare la vulnerabilità e a gestire la frustrazione costruisce dentro di sé schemi affettivi di accudimento, non di dominio.
Numerosi studi mostrano che la qualità del legame padre–figlio è associata allo sviluppo di abilità empatiche e regolazione emotiva nei bambini, e alla riduzione della trasmissione intergenerazionale della violenza.
In altre parole, il modo in cui un padre si relaziona ai propri figli, attraverso il dialogo, il gioco, la cura quotidiana, diventa un modello educativo di rispetto e non-violenza, interiorizzato e replicato nei futuri rapporti affettivi dei figli.
Sul piano clinico, la letteratura sui disturbi affettivi perinatali paterni (Field, 2018; Baldoni, 2024) sottolinea come la prevenzione e il sostegno psicologico alla paternità siano strumenti fondamentali per ridurre il rischio di condotte impulsive, evitanti o aggressive. Il riconoscimento precoce del disagio maschile legato alla transizione genitoriale permette di attivare percorsi di aiuto che favoriscono la mentalizzazione, la responsabilità e l’empatia, le tre dimensioni che più efficacemente contrastano la violenza.
L’evento di sabato 29 novembre nasce nell’ambito delle attività consultoriali rivolte alla promozione della salute mentale e relazionale delle famiglie, con particolare attenzione al ruolo paterno e alla sua evoluzione nella società odierna. Nel corso della mattinata verrà proiettato il documentario “Papà ha bruciato i biscotti” del regista e giornalista Jeffrey Zani, che dialogherà con il pubblico insieme a Franco Baldoni, psicoterapeuta e studioso dell’Università di Bologna, tra i massimi esperti italiani e internazionali dei disturbi affettivi perinatali paterni.
L’esperienza della paternità è oggi al centro di un profondo cambiamento sociale e psicologico. Numerosi studi sottolineano come il coinvolgimento dei padri nel periodo perinatale e nei primi anni di vita dei figli sia un fattore protettivo di salute per l’intero sistema familiare.
La partecipazione attiva dei padri favorisce lo sviluppo emotivo del bambino, riduce il rischio di disagio postnatale materno e rafforza i legami di coppia, promuovendo modelli di genitorialità paritaria e relazionale. Al contempo, la ricerca documenta un crescente riconoscimento delle fragilità psicologiche paterne, come i disturbi dell’umore e dell’adattamento legati alla nascita di un figlio (Field, 2018; Baldoni, 2022). Si tratta di un’area di salute spesso trascurata, che richiede attenzione e spazi di parola per gli uomini.
Il Consultorio della Piana di Lucca, ha da tempo sviluppato un approccio integrato al sostegno della genitorialità, che include percorsi di accompagnamento e ascolto rivolti anche ai padri. Attraverso incontri di gruppo, consulenze psicologiche e momenti di confronto con operatori e ostetriche, il consultorio promuove una cultura della paternità consapevole e partecipata, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e con la letteratura italiana sul benessere familiare (Scabini & Cigoli, 2000; Rollè, 2020).
Patrizia Fistesmaire, responsabile dell’unità funzionale Consultoriale della Piana di Lucca, spiega che “parlare di paternità oggi significa occuparsi di salute pubblica, di prevenzione e di cultura. I padri che si mettono in gioco non solo migliorano il proprio benessere, ma contribuiscono alla crescita equilibrata dei figli e alla qualità delle relazioni familiari. La paternità non è più soltanto un ruolo, ma un’esperienza affettiva complessa che merita ascolto e riconoscimento. Un padre che tocca il proprio neonato, che partecipa attivamente e fin dall’inizio al suo accudimento fisico ed emotivo, sarà un padre che riduce la distanza, sviluppa empatia e comprensione per la partner e di sintonizzazione con i bisogni del figlio. Questo, anche nella letteratura, riduce il rischio di sviluppare comportamenti di violenza all’interno della famiglia”.
La Fondazione per la Coesione Sociale collabora all’iniziativa “perché – aggiunge la presidente Lucia Corrieri Puliti – il ruolo della figura paterna è determinante nel favorire uno sviluppo equilibrato della crescita dei figli e per costruire la massima armonia con le altre figure parentali e sociali. Non si tratta di una questione solo privata, ma assume una valenza sociale in tutte le condizioni esistenti. La nostra Fondazione è in prima linea per promuovere reti e favorire percorsi di innovazione sociale e qualità e questa è un’occasione importante per guardare le cose dal giusto punto di vista”.
Un invito al dialogo
L’iniziativa intende aprire uno spazio di confronto tra professionisti della salute, operatori sociali, educatori e cittadini sul significato di “essere padre” oggi, tra desiderio, fragilità e nuove possibilità di relazione.
📍 Ingresso libero – fino a esaurimento posti
Info: jeffreyzani.com/paternal-blues
📸 Instagram: @padreconlatelecamera
Sito: https://www.uslnordovest.toscana.it
