FLORENCE QUEER FESTIVAL 2018: REVOLUTION

Il Florence Queer Festival rinnova il suo impegno di sensibilizzazione sul tema dell’aids portando un anteprima vincitrice del Panorama Audience Award al 66°-Festival Internazionale di Berlino: Who’s gonna love me now. Il film narra la storia di Saar Maoz, gay e sieropositivo, espatriato a Londra per trovare la sua dimensione personale dopo essere cresciuto in un kibbutz in Israele. Rientrato a casa dopo venti anni dal suo coming out il film si concentra sulle difficoltà che Saar trova nell’essere accettato a casa dopo aver costruito la sua vita come membro del London Gay Men’s Chorus. I due registi, Tomer e Barak Heymann, cresciuti in una comunità agricola israeliana, oggi sono considerati tra i più importanti documentaristi del paese mediorientale. Insieme hanno fondato la compagnia di produzione Heymann Brothers Films specializzata in progetti a lungo termine su argomenti di carattere sociale e politico e in questi anni hanno vinto numerosi premi partecipando a Contest internazionali dal Mix di Milano al BFI di Londra allo Shanghai International Film Festival fino al Festival di Berlino.

Il FQF non ha mai rinunciato nelle passate edizioni a contribuire alla riscoperta del percorso storico attraversato dal movimento per l’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI e lo farà anche quest’anno portando un titolo come Queerama, un vero e proprio “succo” d’archivio. Realizzato grazie all’immenso materiale video del BFI il documentario ripercorre cento anni di esperienze, lotta alla persecuzione, ingiustizie, amori e desideri, liberazione sessuale e orgoglio. Accompagnato da una colonna sonora di John Grant e Hercules & Love Affair ci guida in un secolo di relazioni e paure di donne e uomini gay del 20° secolo. Inizia mostrando frammenti del primo film in cui si parla di omosessualità, uscito nel 1919 (Differente dagli altri): Queerama offre allo spettatore un ampio excursus che attraversa i decenni dalle prime marce per i diritti e contro le discriminazioni fino alle recenti campagne per i diritti sociali. Altro titolo da segnalare e che ci fa riflettere sui punti di vista della narrazione e della costruzione della realtà contemporanea. Quando a prendere in mano la telecamera e a raccontare sono le donne lesbiche l’immaginario costruito da decenni di stereotipi inizia a cambiare. Dykes, camera, azione! di Caroline Berler ci racconta del lavoro fatto, nel corso dei decenni, da registe come Barbara Hammer, Su Friedrich, Rose Troche, Cheryl Dunye, Yoruba Richen, Desiree Akhavan, Vicky Du: una storia del cinema queer e delle donne che l’hanno fatto accadere.Il documentario è passato ai festival di San Francisco, Kansas City, Denver, Vancouver a settembre sarà a Stoccolma e poi a Madrid ed arriverà anche a Firenze al FqF.
Una riflessione su quanto l’Aids abbia privato il mondo di incredibili artisti è il medio metraggio uscito quest’anno Unstoppable Feat: The Dances of Ed Mock. Ed Mock, coreografo e ballerino geniale, morto di aids nel 1986: il film di Brontez Purnell narra di lui e dell’avanguardia sperimentale che ha rappresentato. Mock è passato anche da Firenze nell’ormai lontano 1980 ospite dell’Humor Side, oggi Teatro di Rifredi con un tour per il quale, nel nord Italia, fu arrestato per atti osceni durante una sua performance.
Quest’anno, inoltre, avrete la possibilità di conoscere il sound del CHOREOS (si riunisce tutti i giovedì sera presso la sede di Ireos in via dei Serragli) che si esibirà durante il Festival, mentre potrete seguire altri percorsi storici, quelli dell’editoria periodica LGBT, grazie all’esposizione “Una rivoluzione da sfogliare” curata da Luca Locati Luciani (che troverete nella Saletta My Movies). Nel Foyer del Cinema La Compagnia invece sarà possibile vedere l’esposizione della fotografa Pia Ranzato.

Tra gli ospiti di questa edizione per i QueerBook segnaliamo Matteo B.Bianchi che ci presenterà il suo Yoko Ono – Dichiarazioni d’amore per una donna circondata d’odio. Yoko Ono è sicuramente la giapponese più famosa al mondo ma per anni è stata oggetto di forti accuse e pregiudizi che solo recentemente stanno virando facendo emergere il suo profilo artistico. Alternando aneddoti, ricordi personali di fan e un percorso biografico, Matteo B. Bianchi traccia un ritratto originale e appassionato dell’artista e lo presenterà alla sedicesima edizione del Florence Queer festival. Ancora, tra gli ospiti attesi del 2018 l’attrice fiorentina Anna Meacci e il cantautore Alia. La mattina torneranno nel nostro programma i Queer Focus con attenzione puntata su Tondelli, con Giacomo Aloigi, e Mina con Riccardo Ventrella e Giò Stajano.

Fonte: Controradio

Sito: Florence Queer Festival

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